UN PREMIO A SOSTEGNO DELLA RICERCA NEL CAMPO DELLA BATTERIOTERAPIA ORALE

Dal 2010, ogni due anni la Farmagens Health Care e assegna un riconoscimento per l’impegno e i risultati ottenuti nelle ricerche in campo Farmacogenomico e Nutrigenomico.

La FARMAGENS HEALTH CARE è oggi una delle più importanti realtà Internazionali dedita alla ricerca e allo sviluppo biotecnologico delle diverse aree terapeutiche Gastro-immuno-allergologiche e dell’Apparato Respiratorio, che interessano in modo particolare la prevenzione e la cura di milioni di pazienti.

Una divisione della FARMAGENS HEALTH CARE è totalmente dedicata alla ricerca, sviluppo e promozione di studi e protocolli terapeutici nelle diverse aree che interessano il dolore neuropatico, sia acuto che cronico e la sindrome fibromialgica.

La FARMAGENS HEALTH CARE è oggi tra le società più avanzate a livello internazionale in campo farmacogenomico e nutrigenomico, con particolare focus sulla medicina di precisione.

La FARMAGENS HEALTH CARE ha istituito, a partire dal 2010, una borsa di studio per la ricerca nel campo della Batterioterapia Orale finalizzata ad incentivare ricerche in campo Farmacogenomico e Nutrigenomico con specifici focus sul ruolo del PROBIOMA UMANO e le correlazioni che possono influenzare patologie infiammatorie, alterazioni metaboliche e neoplasie con particolare interesse per la salute e il benessere della donna.

La borsa di studio è una iniziativa che viene riproposta ogni anno attraverso una comunicazione rivolta alle società scientifiche nazionali ed internazionali maggiormente impegnate nella ricerca e nella clinica delle aree terapeutiche: Gastroenterologia, Immunologia, Infezioni delle Vie Respiratorie, Oncologia, Ginecologia e Medicina Interna.

RICERCHE E STUDI RELATIVI ALLE BORSE DI STUDIO PRECEDENTI

Gli studi premiati nell’anno 2021 sono stati condotti dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Biomateriali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, rappresentato dal Direttore Prof. Filippo Causa.

L’esecuzione della ricerca è stata coordinata dal Prof. Antonio Cittadini, in collaborazione con il Prof. Alberto Marra e il Prof. Giancarlo Sarnelli.

In relazione a:

  1. Valutazione dell’efficacia di PIRV-F20 nel trattamento della sindrome post COVID-19.

BACKGROUND

La sindrome post COVID-19 è caratterizzata dalla persistenza delle manifestazioni cliniche oltre le quattro settimane dall’insorgenza dei sintomi acuti. In accordo con quanto stabilito dal Center for Disease Control (CDC), il corteo dei sintomi della sindrome post-COVID include:

  • Sindrome post-COVID persistente (SPCP), che consiste in una vasta gamma di sintomi che possono durare da settimane a mesi;
  • Effetti multiorgano del COVID-19;
  • Effetti del trattamento/ricovero per COVID-19.

I sintomi tipici nella SPCP sono stanchezza, dispnea, affaticamento, disorientamento e confusione mentale, disfunzione autonomica, mal di testa, persistente perdita dell’olfatto o del gusto, tosse, depressione, febbricola, palpitazioni, vertigini, dolori muscolari e articolari.
Gli effetti multiorgano del COVID-19 includono manifestazioni cliniche relative ai sistemi cardiovascolare, polmonare, renale, neuropsichiatrico e gastroenterologico, sebbene la durata di questi effetti non sia chiara. (1)
Benché sia descritto un miglioramento col tempo dei sintomi associati alla sindrome post-COVID, ad oggi, non esiste una terapia validata per tale condizione.
Lattoferrina e lisozima sono antimicrobici che hanno ampie proprietà antivirali ed immunomodulatorie. In particolare, è stato dimostrato che la lattoferrina inibisce l’ingresso di SARS-CoV e SARS-CoV-2 nelle cellule, ripristina l’omeostasi del ferro sequestrando il ferro libero e modulando i livelli di proteine coinvolte nel controllo dell’equilibrio del ferro tra sangue e tessuti, riduce lo stress ossidativo e l’infiammazione.

La somministrazione orale di lattoferrina in modelli animali e studi sull’uomo, oltre a ridurre la risposta infiammatoria, mostra effetti benefici e sicurezza. Il lisozima, invece, esibisce attività antivirale tramite i suoi peptidi cationici e ha proprietà immunomodulanti, antiossidanti e inibitorie dell’enzima di conversione dell’angiotensina, che è coinvolto nell’ingresso del virus Sars-COV2 nelle cellule umane. La somministrazione orale del lisozima in modelli animali e in studi sull’uomo mostra la sua capacità di limitare l’infiammazione a livello sistemico, con conseguente diminuzione della patologia immunomediata (2). Dati clinici non pubblicati hanno inoltre dimostrato una certa efficacia della lattoferrina nel migliorare la severità dei sintomi associati alla sindrome post-COVID.

I disordini coagulativi, l’endoteliopatia e l’infiammazione sono i principali segni di infezione da Sars-COV-2, determinando ampiamente l’outcome e la severità del COVID-19. Disfunzioni delle cellule endoteliali e delle piastrine sono strettamente coinvolte nella risposta infiammatoria sistemica, che appare essere sia causa che conseguenza dei disordini coagulativi ed eventi trombotici del COVID-19. Infatti, elevati livelli di citochine proinfiammatorie sono associati spesso ad alterazione dei parametri della coagulazione nei pazienti affetti da COVID-19. Pertanto, trattamenti a base di eparina a basso peso molecolare (EBPM) hanno mostrato effetti benefici nel ridurre la mortalità nei pazienti con forme severe di COVID-19. Di qui l’utilizzo di composti naturali con proprietà antinfiammatorie ed antitrombotiche potrebbe essere una strategia terapeutica per migliorare l’outcome di questi pazienti.

A tale riguardo, il resveratrolo, che è un fenolo non flavonoide contenuto in diverse fonti alimentari quali uva, gelso, mirtilli e lamponi, attraverso le sue proprietà antitrombotiche ed antinfiammatorie rappresenta un promettente coadiuvante nel trattamento del COVID-19. Il resveratrolo è in grado di modulare l’emostasi vascolare a differenti livelli, sia interferendo con l’attivazione e l’aggregazione piastrinica (emostasi primaria) sia modulando i fattori coinvolti nella cascata coagulativa (emostasi secondaria). (3)

Figura 1: Illustra le proprietà del resveratrolo come antiaggregante piastrinico mediante l’inibizione della ciclossigenasi 1 (COX-1) e la riduzione dei livelli di ossido nitrico (NO), della concentrazione di Ca++ citoplasmatico e del suo ingresso nelle piastrine. Inoltre, il resveratrolo induce l’apoptosi piastrinica e l’inibizione della formazione del complesso Fattore Tissutale (TF)-Fattore VIIa (FVIIa) [TF-FVIIa]. (3)

Figura 2: Proprietà del resveratrolo come antiaggregante piastrinico in quanto contrasta l’espressione dei markers associati alla trombosi, quali il fattore di Von Willebrand (vWF), fattore VIII (FVIII), attivatore-1 del plasminogeno (t-PA-1) e P-selectina, determinando l’inibizione del reclutamento leucocitario, dell’aggregazione piastrinica e della formazione di trombi. (3)

OBIETTIVI E FINALITÀ DELLO STUDIO:

L’obiettivo di questo studio è valutare la risposta al trattamento con un integratore a base di lisozima, lattoferrina e resveratrolo (PIRV-F20) di pazienti con pregressa infezione da SARS-CoV2.

I parametri valutati nei pazienti post-COVID-19 saranno: stato nutrizionale, composizione corporea, funzione cardiaca, indici di flogosi, forza muscolare, sintomi gastrointestinali e qualità della vita prima e dopo trattamento con PIRV-F20.

DISEGNO DI STUDIO

Si tratta di uno studio d’intervento condotto in singolo cieco in cui verranno reclutati pazienti adulti (≥18 anni) di ambo i sessi e con pregressa infezione da Sars-CoV2 con o senza necessità di ospedalizzazione e che presentano già segni di iniziale compromissione della capacità di esercizio fisico. I pazienti già afferenti presso l’ambulatorio post COVID-19 saranno selezionati secondo i criteri di inclusione specificati successivamente (vedi paragrafo criteri di inclusione/esclusione). Lo studio consisterà di due fasi. Durante la prima fase i pazienti arruolati saranno randomizzati con uno schema 1:1 in due gruppi, un primo gruppo riceverà trattamento con PIRV-F20 bustine (gruppo trattamento), un secondo gruppo fungerà da gruppo di controllo.

Il trattamento con PIRV-F20 bustine consisterà nell’assumere quotidianamente nella posologia di 1 bustina/die per 6 settimane. Il suddetto integratore alimentare è a base di Lattoferrina ALfD, Lisozima idrolizzato, Lactobacillus paracasei subsp. paracasei F19, Resveratrolo, Vitamina A, Vitamina C, Vitamina D3, Vitamina E, Vitamina K2, Zinco e Rame (Tabella1).

I pazienti verranno valutati al Tempo 0 (corrispondente al momento della presa in carico del soggetto), al T1 (dopo 6 settimane di trattamento con PIRV-F20) e al T2 (dopo 12 settimane di tratamento) mediante i seguenti parametri: qualità della vita, stato nutrizionale, profilo metabolico, indici di flogosi, performance fisica, funzionalità cardiaca. L’endpoint primario di efficacia sarà la distanza percorsa al test del cammino dei sei minuti (6MWD) dopo 12 settimane di trattamento.

Nella seconda fase dello studio (fase in aperto) in seguito al completamento delle 12 settimane di trattamento, sarà offerto ai pazienti del gruppo di controllo il trattamento con PIRV-F20. Tale gruppo di pazienti sarà rivalutato successivamente dopo ulteriori 12 settimane. Una ulteriore analisi valuterà gli effetti del PIRV-F20 unendo i dati provenienti da entrambi i gruppi.


            

            

                        
            
            
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