Ecco come lo sport ci difende dai tumori

A cura di

Fondazione Umberto Veronesi

Introduzione

Oltre a funzionare in chiave preventiva, l’attività fisica migliora la diffusione dei farmaci nella sede della malattia. la scoperta degli scienziati della duke university

L’attività fisica, non è di certo una novità, è fondamentale per prevenire l’insorgenza di molti tumori. In particolare diversi studi hanno evidenziato che praticare sport, a qualunque età, riduce in maniera significativa la possibilità di sviluppare un cancro al seno. Ma lo sport fa bene anche durante e dopo la malattia: l’esercizio fisico riduce infatti il rischio di ricaduta della malattia e, secondo un recente studio pubblicato sul Journal of National Cancer Institute, migliorerebbe l’effetto delle terapie.

 

Pur essendo realizzata in laboratorio l’analisi mostra per la prima volta in che modo lo sport influenza la crescita del tessuto tumorale. Una delle ragioni per cui un cancro diventa resistente alla chemioterapia è l’anomalo flusso di sangue a livello della massa tumorale. In particolare intorno al tumore si sviluppano in maniera del tutto casuale molti vasi sanguigni. Una rete disordinata che non riesce a penetrare negli strati più interni del tumore causando la mancanza di ossigeno (ipossia). In questo modo i chemioterapici non riescono a raggiungere in profondità il cancro vanificando così l’effetto. Ecco perché gli scienziati sono al lavoro per trovare nuove modalità di somministrazione dei chemioterapici al fine di arrivare più in profondità.

Se da un lato alcune tecniche prevedono l’infusione del farmaco direttamente nel tumore, dall’altro un aiuto potrebbe arrivare dallo sport. Nello studio da poco pubblicato gli scienziati della Duke University hanno dimostrato che l’attività fisica è in grado di migliorare la vascolarizzazione e il conseguente accesso dei farmaci a livello degli strati profondi del tumore. L’analisi prevedeva l’inserzione nei topi di tessuti tumorali provenienti da donne colpite da cancro al seno. Successivamente al trapianto gli animali sono stati divisi in due gruppi. Il primo ha svolto del moto, il secondo una vita sedentaria. Dalle analisi è emerso che in seguito al movimento la crescita tumorale risultava nettamente rallentata rispetto a quella del secondo gruppo.

Non solo, altri test hanno previsto anche la somministrazione di chemioterapici e i risultati hanno confermato quanto ipotizzato dagli scienziati: con una maggior vascolarizzazione il farmaco agisce meglio riducendo la massa tumorale. Come spiega il professor Mark Dewhirst, uno degli autori dello studio, «i risultati ottenuti ci hanno davvero stupito. Negli ultimi 30 anni ho cercato di individuare il modo di eliminare l’ipossia nei tumori.

Molti tentativi dal funzionamento non sempre soddisfacente. Ora questi risultati ottenuti con l’esercizio fisico sono molto incoraggianti». Dati importanti che ora, secondo quanto affermano gli esperti della Duke University, saranno verificati direttamente nella donna. La speranza è quella di replicare quanto avvenuto nell’esperimento con gli animali. Le premesse però, in virtù dei sempre più numerosi studi che indicano l’attività fisica come “terapia” da affiancare alla cure, ci sono tutte.

Fare attività fisica riduce il rischio di tumore al seno, a qualunque età. Lo dice la più recente ricerca scientifica, presentata all’ultima conferenza dell’European Can- Cer Organization che ha avuto luogo a Glasgow, in Scozia nel marzo 2014. Non solo praticare attività fisica aiuta a evitare che una donna si ammali di tumore al seno, ma diminuisce anche il rischio di ricadute nelle pazienti che sono già state colpite dalla malattia.

È importante quindi incoraggiare le pazienti, anche quelle ancora in cura, a praticare attività fisica, naturalmente sotto controllo medico e adottando un programma sportivo su misura a seconda delle proprie condizioni fisiche. Partendo da queste premesse Fondazione Umberto Veronesi ha lanciato un appello verso le donne operate di tumore alla mammella per essere allenate a correre e affrontare nel 2014 la famosa Maratona di New York. Anche quest’anno hanno risposto molte donne e unite, ma soprattutto seguite da medici sportivi e coach qualificati voleranno ad ottobre a Valencia per correre la mezza maratona. Scopri l’impegno di Fondazione Umberto Veronesi sulla prevenzione del tumore al seno su www.pinkisgood.it